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L'Arte della respirazione, estratto : Il digiuno


IL DIGIUNO

La questione è talmente importante, ed è stata talmente male trattata e commentata, che non potremmo che invitare i nostri Lettori a fare prova di buon senso, di attenzione e di riflessione, nel seguirci ed applicare in seguito questa sana misura che è il digiuno, secondo il giusto e conseguente utilizzo che loro vogliono farne, secondo i fattori che rappresentano sempre i loro diversi stati: età, condizioni, fabbisogno organico, ecc.

Innanzitutto, ricordiamo loro che perché l'effetto di un digiuno sia, non debilitante, ma benrivitalizzante e rigeneratore, è essenziale che osservino qualche punto ben definito, che se dimenticato, rende applicazione e risultati più difficili e meno rapidi.

Allo stesso modo che per qualsiasi prova di miglioramento di uno stato organico, per qualsiasi funzione deficiente e il mezzo di risanamento scelto, è essenziale ricordarsi che l'appoggio della funzione respiratoria costituisce, nello stesso tempo, il fondo e il migliore mezzo di sostegno, ---- che dunque, se è necessario fare quotidianamente i propri esercizi respiratori in qualsiasi momento, è indispensabile farli in quei giorni di rifacimento degli organi; e inoltre, di usarne secondo certe modalità conseguenti, sulle quali ritorneremo nel corso delle nostre spiegazioni, che permettono di passare, giocando, questi giorni di astinenza, che molti suppongono dover essere delle dure prove!

E' comprensibile ugualmente che delle misure di purificazione, di eliminazione, quotidiane, devono essere allegate al digiuno, per permettere agli organi di liberarsi di quello che le incomoda. Tutto quello che, dai materiali non utilizzati alle materie in fermentazione, dai veleni agli acidi, è accumulato nel tubo digestivo, che viene da essi corroso e disorganizzato, deve essere evacuato con unlavaggio intestinale preso alla sera del giorno del digiuno.

Ci sono molte forme di digiuno, ma bisogna procedere con metodo ed osservazione, per non cadere negli eccessi spiacevoli.

Quello che è certo, e che affermiamo senza paura di dovercene mai pentire per avere causato il minimo torto o problema a chiunque, è che il digiuno rappresenta, al minimo malessere organico, al minimo segno di depressione mentale avvertiti, la migliore e più semplice misura di risanamento da applicare, quella che entra più strettamente nelle leggi e vie della natura, che incessantemente, cerca di riportare alla salute, alla ragione, l'individuo turbato ed incoerente, malgrado le reticenze di quest'ultimo.

Il digiuno è la misura perfetta, sempre seguita da buoni risultati, se conformemente alle indicazioni date qui, viene condotto con intelligenza e misura.

Vi sono moltissime opere che trattano di questa questione del digiuno; certe sono troppo radicali, certe sono assolutamente insufficienti, altre sono parzialmente ben documentate, almeno per quanto riguarda l'azione salutare del digiuno, al suo modo respiratorio nell'organismo; ciononostante non ce ne sono che affrontino completamente il valore della funzione respiratoria, per la giusta e facile condotta del digiuno. Quelli che affrontano la purificazione intestinale preconizzano generalmente l'aggiunta di cure di purghe: minerali, drastiche, che non sono senza inconvenienti, e non veramente raccomandabili.

E' indispensabile che quelli che seguono i nostri insegnamenti, facciano concorrere i fattori utili: astensione completa nell'assunzione di alimenti, pulizia interna e apporto di vitalità tramite la Respirazione; solamente così il digiuno darà i risultati perfetti che qualsiasi individuo, a qualsiasi età, per qualsiasi loro presente stato, sono in diritto di attenderne.

Menti sapienti hanno "riscoperto" le virtù del digiuno; noi diciamo ben riscoperto, poiché niente è meno nuovo che il digiuno, che era già praticato presso tutti i popoli antichi: Persiani, Caldei, Ebrei, Egiziani, Greci, Cristiani primitivi. Dove la cosa diventa divertente, e fa sorridere degli ingenui che si lasciano "prendere", è che certi "furbi" aprono delle case, delle fabbriche di guarigione... dove si pratica seriamente l'insegnamento della cura del digiuno! Evidentemente, fa bene... almeno per il "commerciante", che non deve investire molto, poiché la consegna è severa, teniamo al "bene", alla vita del paziente, nessuna stravaganza gli è possibile, ne permessa, la sorveglianza è seria, benché tinta di una vera sollecitudine... Lo si cura cioè non gli diamo assolutamente niente da consumare.

Solamente, lo circondiamo con un ambiente speciale, di raccomandazioni impressionanti, gli tastiamo il polso, esaminiamo la lingua, le palpebre, gli palpiamo l'addome... e tutto questo fa salire il conto. Ne risulta comunque, evidentemente, un incontestabile miglioramento per questo... prode amico pagante, che non oserebbe ---- visto il lusso di precauzioni di cui è oggetto ---- per niente al mondo arrischiarsi a tentare da solo una simile impresa! Lascia l'istituto sollevato... in due maniere: di qualche chilo di sostanze dannose e fastidiose... e di qualche biglietto, che dopo tutto, va ancora bene per lui, lasciare li, che avere in azione e continuare il suo ingorgo! Finalmente, tutto va quindi per il meglio nel migliore dei mondi, e non potremmo rimpiangere quelli che, facendo una cosi balorda richiesta di protezione... contro la loro semplice ignoranza e golosità, sono insomma, la causa dell'offerta astuta!

Digiunare è la cosa più semplice da compiere! E' un mezzo che ha come scopo di rendere sano l'organismo, di riportarlo ad un funzionamento normale, affinché la libertà di pensiero e d'azione trovi uno strumento d'espressione perfetto. Per acquisire il vero savoir-vivre, profondamente, bisogna cominciare con dare la parola alla Natura, per lasciarla rimettere in ordine quello che è stato guastato e squilibrato: il migliore mezzo è di digiunare. La materia si purifica, ringiovanisce, ed il suo normale rinnovamento s'innesca.

Ci sono diverse forme di digiuni che sono buone secondo i casi. Ma per quelli che vogliono iniziare veramente, per chi, per esempio, sa di avere accumulato nel suo organismo delle malattie, dell'invecchiamento, per colui che non ha conosciuto le regole di vita sana, che si è alimentato di carne fino a questo momento, è necessario digiunare completamente, non sopprimendo solamente certe categorie di alimenti per periodi, o sopprimendo un pasto del giorno ogni tanto, ma deve fare una cura di digiuno.

I mezzi di digiuno parziale interverranno d'altronde con profitto per mantenere purezza e vitalità nell'organismo, quando con una misura completa, avremo riportato quest'ultimo ad un tasso vitale puro, normale, ad una misura di flusso regolare.

Il digiuno, come l'intendiamo qui, è un digiuno Idi 72 ore consecutive, durante le quali non verrà assorbito nessun alimento solido o liquido,ma niente altro che dell'acqua pura. Non sarà necessario d'altronde, prenderne aldilà di quello che comanderà la sete naturale; in ogni caso, un litro d'acqua può facilmente bastare, preso a piccoli sorsi, non inghiottiti rapidamente, ma piuttosto centellinati come una leccornia. Bisogna mescolare, rimuovere quest'acqua, arieggiarla per mezzo della lingua, dei denti, tenendola per più secondi in bocca per miscelarla di saliva e di portarla alla temperatura della bocca. Prenderne quindi, due, tre o quattro sorsi di seguito, non di più. Fare questo quando la sensazione di fame o di sete si fa sentire. Non abusarne, non cedere a questo richiamo riflesso dello stomaco che è molto di più il riflesso di una suggestione, o ancora dello stato di malessere di questo stomaco, che rivela quindi che era veramente tempo che ci occupiamo di lui, per confortarlo!

Bisogna sopratutto decidersi di fare questo digiuno di 72 ore, solamente dopo che abbiamo lungamente riflettuto, quando ne abbiamo pienamente accettato la seppur semplice idea, che ne abbiamo riassunto in se la necessità, la facilità, e che ne abbiamo acquisito il desiderio, preso la risoluzione di compierlo senza lasciarsi raggirare. E' molto semplice, si tratta di comprenderne il valore, la fondatezza, di studiare intelligentemente, e la questione, e il proprio caso, e... di decidere: "Ecco, a partire da domani sabato a mezzogiorno fino a martedì a mezzogiorno, prenderòsolo l'acqua di cui sentirò il bisogno; la sera, prenderò un lavaggio intestinale" ---- e tutto andrà perfettamente bene! L'essenziale è di non domandare l'avviso di nessuno! Ah, le raccomandazioni di prudenza, i visi inquieti, le condoglianze, le derisioni! È la sola parte noiosa del digiuno! E' dunque sensato, se teniamo assolutamente il completo riserbo con il nostro entourage, spesso ignorante, ed inoltre generalmente troppo pigro per avere paura di dovere seguire l'esempio, e che si dibatte già in anticipo! ---- di non apparire all'ora dei pasti... Vedremo con quale gioia ci sentiremo forti, liberi, sbarazzati da un tenace presa, da una vera schiavitù! Costatiamo quanto tempo è stato risparmiato, che possiamo consacrarci a noi stessi, alla propria cultura, ad un lavoro intelligente. Può essere ciononostante assolutamente sensato, se dobbiamo lavorare in maniera assidua durante le ore della giornata di digiuno, di non approfittare dei piaceri e della vitalità che abbiamo a nostra disposizione, grazie all'ostensione dai pasti, e di sentirsi respirare con calma, profondamente, durante una mezza ora o tre quarti d'ora; leggere, se vogliamo, qualche informazione sulla questione importante del momento: che è digiuno e respirazione!

Ci sentiremo in seguito assolutamente a nostro agio, ben disposti e leggeri, il cuore non sentirà nessuna debolezza, l'organismo, renderà un lavoro di cui dovrebbe fare così a getto continuo, senza mai accordargli la minima remissione, sarà al contrario in migliore forma che mai!

Se facciamo questo in un periodo di stato normale, ne seguirà una rapida ripresa di vigore e di lucidità. Se uno stato di malattia ha spinto a prendere questo rimedio, la Natura, infine libera di operare, riprenderà rapidamente la sua paziente opera di ricostituzione degli organi rovinati. Essa domanda solamente di non essere contrastata, per rimettere in azione la naturale forza di guarigione che è in ciascuno di noi, e che tutte le pretese cure, le ingestioni di droghe, di fortificanti, stimolanti, ecc., non fanno che ostacolare nella sua azione naturale di rifacimento.

Come detto prima, per convogliare al di fuori senza più aspettare le scorie presenti nell'organismo prima del digiuno, e quelle che questo digiuno permette di iniziare il processo dell'eliminazione, è utile aiutare, facilitare questa liberazione organica con un lavaggio intestinale, che deve essere preso prima di andare a letto.

Non vi è caso in cui il digiuno possa presentare un carattere temibile, come lo credono seriamente certe persone facendosene uno spauracchio; l'organismo umano, non solamente non ha bisogno di ricariche continue in sostanze alimentari, ma è perché gli imponiamo un constante lavoro di elaborazione, assolutamente sproporzionato con i suoi bisogni di recupero per via digestiva, e incompatibile con la forza degli organi e vie predisposte alla digestione, la nutrizione e l'alimentazione, che esso soccombe!

D'altra parte, tre giorni di astensione non hanno strettamente niente di temibile né di notevole, ed è assolutamente certo che nessun organismo è allo stremo delle riserve di sostanze accumulate in se in tre giorni! Ognuno se ne renderà conto d'altronde se opera con osservazione e fiducia in se; solo il primo giorno sarà meno gradevole per certe persone, ma il secondo è già più facile, ed il terzo completamente fattibile e gradevole. Ciononostante non è necessario continuare aldilà di 72 ore, anche se dei casi di digiuno di 8, 10, 20, 30 giorni e più, siano cose avvenute molte volte. Il meglio è a volte il nemico del bene: non forziamo i nostri talenti, lasciamo che il nostro organismo si riprenda, senza metterci una premura intempestiva, entusiasmo non riflettuto; quando avremo numerose volte, a sufficiente distanza l'una dall'altra, compiuto queste 72 ore di digiuno e che ne avremo costatato i risultati salutari, è sempre facile fare in più, se con lo spirito più chiaro, il pensiero più agente, lo decidiamo, con cognizione di causa. Non consigliamo in questo caso di tentare delle performance, ma di rendere l'organismo sano, resistente, innanzitutto, con delle cure di digiuno purificatore, allo scopo di ritrovare gusto e appetito normali, e di rendersi atti a comprendere il problema della nutrizione!

Quando questo punto viene raggiunto, è interessante osservare certe regole di riposo settimanale dell'organismo. Pensiamo bene di lasciare il lavoro un giorno su sette! Questo nessuno lo dimentica! E cerchiamo anche delle distrazioni che non sono sempre buone! Il vero riposo consiste a variare maggiormente l'organizzazione delle cose da fare nella settimana, di cambiare attività, piuttosto che aspirare a non fare niente!

Tuttavia questa regola di alternanza dell'attività e del riposo è necessaria, essa è sufficientemente osservata e soddisfatta con il lavoro diurno ed il riposo notturno! Un giorno su sette dovrebbe servire ad ognuno da occasione di revisione generale del proprio organismo, del proprio pensiero, delle proprie occupazioni abituali, di messa a punto generale; sarebbe riposante cambiare il corso del pensiero, il genere di attività del corpo, non lo è mai oziare!

Nessuno dimentica il giorno di riposo dal lavoro! Nessuno però pensa che l'organismo, ha veramente bisogno che smettiamo un po' di domandargli degli sforzi di assimilazione di sostanze, di cui spesso non se ne fa niente, salvo per delle riserve per mali futuri.

Ben lungi dal pensare ad accordargli questo riposo, lo stomaco riceve, i giorni di festa e le domeniche, delle richieste di sforzi maggiori; viene sovraccaricato di sostanze in quantità ancora più importanti, e di qualità ancora più nocive!

Comunque, tutti quelli che sono riusciti, dopo queste cure di digiuno, a ritrovare uno stato di salute normale, fanno bene a non dimenticare che il giorno di festa, per l'organismo, sarà quello in cui gli si lascerà il tempo di riparare la sua fatica, le sue usure!

Un giorno intero di digiuno, o per certi, che hanno la saggezza di astenersi sempre, e che di conseguenza, non sovraccaricano i loro organi: un pasto della sera annullato, o ancora l'alleggerimento, o meglio, l'annullamento completo della prima colazione quotidiana, sono delle misure di cura, di economia della vitalità, a cui niente, in qualità di "cure", anche le più sapienti, potrebbe sostituirsi.

Un numero molto alto di persone prende come mezzo di riposo degli organi digestivi questa cancellazione della prima colazione mattutina, il che è un sanissimo rimedio, almeno per tutti quelli che non fanno un grande uso delle loro forze fisiche, e ugualmente per tutti quelli che hanno passato l'età della crescita. Nonostante questo, l'abitudine è cosi radicata di prendere degli alimenti alla fine del riposo notturno, che anche se questo non è necessario in nessuna maniera, molti si credono incapaci di compiere il loro compito della mattinata, senza essere già appesantiti da un inutile lavoro di digestione! Se tutti non sono toccati, indeboliti da questa spesa organica, almeno nella stessa proporzione, è comunque certo che gli intellettuali, che devono sopratutto avere a disposizione, per la produzione mentale, della forza cerebrale, dell'energia nervosa, risparmiano molto ad assorbire il meno possibile alimenti molto leggeri e facilmente assimilabili, al mattino, e che incontestabilmente si troveranno meglio, da tutti i punti di vista, di non assorbire assolutamente niente, oppure solamente un po' di frutta ben matura o un infuso. Tutto questo è affare di osservazione individuale, di giusta conoscenza e comprensione dei propri stati e temperamento personali, e delle leggi generali della nutrizione. Non c'è migliore mezzo di riuscire a vederci chiaro in se ed intorno a se, a diventare capace di scegliere la propria strada, che di mettere ordine e pulizia nel proprio organismo, e partendo dal proprio cervello prima di tutto, e la strada più corta, più semplice e più rapida consiste a digiunare, aiutandosi, per farlo con profitto, dell'esercizio della respirazione, consciamente e scientificamente impiegato.

E' piuttosto durante un periodo di digiuno che cominciamo ad apprezzare veramente il valore della respirazione; al minimo segno di depressione o di mancanza di fiducia in se, reagiamo raddrizzandoci è facendo qualche respiro profondo, seguito da lunghe espirazioni.

L'organismo intossicato si mostra a volte di umore recalcitrante e reclama della sostanza per mascherare i suoi disturbi, in ogni caso in cui la cattiva abitudine della sovralimentazione è seguita da molto tempo, si crea una specie di richiesta meccanica, insaziabile, che bisogna soddisfare a qualsiasi costo, tanto che non siamo riusciti a correggere fermamente lo stato di nutrizione sfasato, e cancellare la fermentazione, e l'acidificazione che ne deriva. Non bisogna cedere a questo richiamo, bisogna in questo caso, ricorrere alla respirazione nella seguente maniera:

Esalare completamente, con un profondo sospiro, tutta l'aria possibile, senza sforzo brutale, restare con i polmoni "a vuoto", per 3 secondi che contiamo mentalmente: uno, due, tre; riprendere allora rapidamente una profonda inalazione ed esalare immediatamente il respiro preso con una lunga espirazione; contare di nuovo: uno, due, tre, tenendo i polmoni "a vuoto"; poi riprendere una profonda e rapida inspirazione, esalare, e quindi di seguito, durante due o tre minuti. Possiamo fare questo cinque o sei volte nella giornata. E' essenziale, durante queste respirazioni, tenersi perfettamente dritti, con il corpo non rigido. Con le braccia piegate, spingiamo i gomiti il più lontano possibile dietro la schiena. La gabbia toracica ha quindi tutta la sua ampiezza, i polmoni si muovono a loro agio ed effettuano il loro meraviglioso lavoro di conversione degli elementi assunti nell'atmosfera, dando quindi della vita, presa direttamente alla fonte.

Certi organismi molto impoveriti, hanno vantaggio a non ripetere frequentemente questa cura di 72 ore di digiuno e di accontentarsi piuttosto, dopo la rimessa in stato di purezza e di funzionamento normale dei loro organi, di seguire una dieta ben studiata, composta e ridotta, e annullare quotidianamente la prima colazione mattutina, il che permetterà loro di assimilare perfettamente gli alimenti che prenderanno ai pasti. Gli organi fragili e deficienti non possono essere, senza danno e superlavoro, sottomessi al lavoro continuo di elaborazione che rappresenta il consumo di tre pasti in 12 ore! I tre sono assimilati male nella maggior parte dei casi, perché gli organi non saranno mai pronti a compiere il loro bisogno se non cancelliamo o almeno rendiamo il più leggero possibile il pasto del mattino: a mezzogiorno, lo stomaco sarà pronto a ricevere e trasformare le sostanze alimentari. E' ugualmente per tutti i delicati, i magri, i freddolosi, è corretto tralasciare almeno un pasto della seraogni settimana; il riposo che ne risulta, porta rapidamente dei migliori metabolismi, e pertanto, un miglioramento delle forze, dello stato generale, dell'appetito, e dei veri progressi ne conseguono, tanto sul piano fisico che dell'umore.

Non omettere di fare durante il digiuno, al mattino e alla sera, gli esercizi respiratori che abbiamo l'abitudine di fare; sono più d'aiuto che non potrebbe esserlo qualsiasi cura speciale! Se qualche tendenza al mal di testa si manifesta, fare, se possibile all'aria aperta, qualche profonda respirazione completa, attentamente seguita e controllata. Nel caso in cui una leggera sensazione di debolezza si manifesterebbe, ---- spesso più di ordine suggestivo che reale, ---- prendere un secondo respiro, esalare, poi inalare di nuovo, e bere un sorso d'acqua, lentamente, prima di esalare. Inspirare di nuovo, prendere un secondo sorso d'acqua, mantenendo il respiro, esalare; quindi tre o quattro volte di seguito. Queste sorsate d'acqua, prese sul Respiro, concorreranno a fare riuscire l'impresa.

Sopratutto non ricorrere agli stimolanti come tè e caffè, che sono giustamente degli agenti dello stato di intossicazione, che fa reclamare, all'organismo, il suo eccitante abituale. Non vi è migliore modo di sbarazzarsi di qualsiasi di queste influenze opprimenti, che degradano e rovinano la resistenza nervosa, con la costante eccitazione nella quale esse mantengono, e che deve, costantemente, essere sostenuta, alimentata con delle nuove e più forti dosi, ---- che di digiunare.

Il tabacco, questo flagello, e allo stesso modo l'alcool, sono in questo modo per sempre cancellati dall'individuo che sa digiunare e astenersi, durante 3 giorni, da questi temibili agenti di degenerescenza e di morte. Bisognavolere, è tutto: se ci appoggiamo intelligentemente sull'esercizio ragionato della respirazione!

Benché sia, come abbiamo già detto, possibile ed anche facile continuare il digiuno dopo il terzo giorno, questo non è utile, poiché si è capaci di ricominciare quante volte lo giudichiamo buono e saggio, nel corso della stagione, dell'anno, delle cure parziali di 72 ore.

Al quarto giorno dunque, possiamo ricominciare ad alimentarsi, ma bisogna operare con buon senso, poiché lo scoglio più importante non è rappresentato dal digiuno, ma piuttosto nella ripresa alimentare. E' anche d'altronde la cosa che manca nei trattati di digiuno; certi, che danno delle buone indicazioni, allettano per esempio il paziente, vantandogli le delizie dei pasti che seguiranno, che sarà cosi fortemente apprezzato! E nessuno teme che il sapore dell'arrosto ne sarà moltiplicato! Insensato! Realizzare un rinnovamento, rendere sensibili, delicati e puri gli organi, è intemperante rimetterci dei germi di putrefazione e di morte!

Una buona maniera di interrompere il digiuno, ---- per gli individui che prendono senza danno della frutta, che non hanno speciali manifestazioni di intolleranza nei riguardi della frutta in ragione di un'acidificazione del loro organismo, ---- è di consumare un po' di frutta dolce, molto matura, di masticarla con cura, o ancora di spremere il succo di questa frutta, e di gustarlo lentamente insalivandolo bene, in piccolissimi sorsi.

Un pugnetto di mais salato e scoppiato accompagna bene questo, e preso due o tre volte nella giornata, è sufficiente con la frutta o succo di frutta. Il meno è sicuramente il meglio; il più semplice, il migliore per questi giorni di ripresa, risiede nel non aggiungere: corpi grassi, sale, zucchero o miele a questi alimenti, di masticare molto lungamente ogni boccone o sorso presi, fino alla perfetta liquefazione e insalivamento. Se si desidera bere, prendere, come durante il digiuno, dell'acqua pura, fredda o calda, almeno una mezz'ora prima, a piccoli sorsi, come già accennato.

In caso di pigrizia epatica, si deve prendere, dopo il digiuno e per dieci giorni, il mattino a digiuno, 2 grani di mais bianco secchi e grigliati al marrone dorato, e polverizzati molto finemente.

Il quinto giorno della cura: secondo giorno dopo il digiuno, dobbiamo prendere due pugnetti di mais saltato, succo di frutta e acqua pura come il giorno prima, senza aggiunta di corpi grassi o zuccherati; la frutta basta.

Il sesto giorno: terzo giorno dopo il digiuno, tre pugnetti di mais saltato, e frutta.

Il sesto giorno: quattro pugnetti, e meno se possibile, e sempre un po' di frutta e di acqua pura, senza aggiungere corpi grassi, zucchero né spezie.

Questo rappresenta la cura assolutamente completa di sette giorni: 3 giorni di digiuno e 4 giorni di dieta speciale. Per chi non desidera fare esattamente in questa maniera è possibile sostituire il mais con altri cereali: l'orzo, per esempio, si presterà bene; farne una cottura che passiamo ad uno spessore desiderato. Mettere a mollo la sera prima, dopo averlo lavato bene, dell'orzo mondato, oppure dell'orzo in paglia; al mattino, fare cuocere a fuoco lento per una o due ore se possibile, aggiungendo del liquido, se quello della cottura diminuisce troppo; passare e consumare, sia come bibita, sia in bollito chiaro, masticando e insalivando molto bene, due o tre cucchiaini del brodo al naturale: quindi senza sale, zucchero, né alcun corpo grasso per tre volte nella giornata. Se preferiamo é anche possibile prendere qualche cucchiaio di riso, semplicemente cotto in acqua, e seccato in seguito al forno, fino a quando ridiventa asciutto e quasi croccante; masticare a fondo è essenziale.

La tapioca, il sago, l'arrowroot, si prestano ugualmente per interrompere il digiuno nella buona forma.

Anche i fiocchi di diversi cereali, di grano, di orzo, di riso, di mais, ben secchi e grigliati al forno, possono sostituire il mais saltato o i cereali cotti. Delle gallette (farina e acqua) cotte al forno, croccanti, fini e leggeri, sono buone.

Per certi organismi molto robusti, il grano intero, messo a mollo la sera prima, e cotto come l'orzo, per più ore al mattino, possono sostituire queste diverse preparazioni, ne basta poco: 2 cucchiai bastano il primo giorno; una perfetta e lenta masticazione è indispensabile.

Dopo avere finito la cura, si deve ancora essere vigilanti di non ricadere sotto l'influenza dei pasti troppo frequenti e troppo carichi, mal composti e speditamente ingoiati! altrimenti i buoni risultati saranno dimezzati, e anche, ci sarà un indebolimento spiacevole della resistenza digestiva, ed il digiuno non sarà cosi portatore come dovrebbe esserlo, di buoni risultati.

E' sensato aspettare, almeno quindici giorni prima di fare di nuovo un'altra cura. Man mano che le ripetizioni aumentano, che le ripetizioni vengono allontanate o avvicinate secondo osservazione, questo diventa sempre più facile e salutare; una vera rieducazione digestiva ne risulta, una rigenerazione organica emerge, l'appetito naturale viene, che indica quando è utile consumare degli alimenti, bere, senza fare riferimento all'orologio, al palato, ma secondo il bisogno. La smania di cibo, questo mostro, scompare e prende piede una garanzia di equilibrio di bilancio, individuale e finanziario. Il gusto diventa sicuro, e tutto viene perfettamente "gustato" dai minimi sapori dei piatti, senza che ci sia più bisogno di preparazioni costose, impegnative e disastrose per gli organi. Semplicità, sobrietà, economia di tempo, di denaro, di vita sono le ricompense, diventano le basi di una vita nuova, intelligente, pura, sana, efficiente.

Un modo di digiunare meno radicale, ma comunque molto efficace, consiste a digiunare completamente, cioè ad assorbire solo dell'acqua, durante ventiquattro ore, ogni dieci giorni all'inizio, poi progressivamente, riuscire a digiunare un giorno intero alla settimana, ed anche un giorno su cinque o quattro, in caso di grande bisogno di rieducazione. Per gli individui che fanno grossi sforzi, e che credono di non poter, dopo il digiuno accontentarsi dei soli cereali mais, orzo, riso o grano indicati, possono gradualmente aggiungere ogni giorno: qualche mandorla mondata, sei il primo giorno, dieci i giorni seguenti, ed aggiungere alle loro preparazioni dell'uva passa, sempre lavata con cura e messa a mollo qualche ora prima di consumarla, da cinquanta a cento grammi.

Cereali, mandorle ed uva, fanno un'eccellente preparazione, ma essa non è utile a tutti, i delicati ed i deboli, se vogliono provare, devono diminuire le proporzioni e sostituire l'uva con delle prugne, lavate e messe a mollo dodici ore almeno, e cambiate d'acqua prima di consumarle.

Il settimo Esercizio viene dato dopo la Nona Lezione. Questa Settima Lezione riguarda sopratutto l'alimentazione, essa non comporta esercizi speciali, ma ciononostante, tutti possono ugualmente essere fatti durante il digiuno, che aiutano a proseguire con scioltezza e perfetto beneficio.

Bene inteso anche se non ancora particolarmente menzionato, i movimenti di flessione, sono leggeri e non necessitano di una forte spesa organica, sostenuti dalla respirazione ritmata; il canto, la lettura a voce alta, la recitazione, sono del tutto indicati per aiutare alla perfetta riuscita del digiuno.

Non se ne faccia un finimondo, l'operazione non è difficile, ma essa è cosi feconda di effetti benefici, che anche se richiedesse uno sforzo di volontà, nessuno rimpiangerebbe di avere sostenuto tale sforzo.

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